Giorgia Meloni giudica positivamente l’intesa tra Usa e Ue sui dazi, ma non conosce ancora tutti i dettagli.
Nel panorama internazionale segnato da crescenti tensioni commerciali, la recente intesa sui dazi tra Stati Uniti e Unione Europea rappresenta un passo importante verso la stabilità economica globale. Tuttavia, non mancano le perplessità, come emerge chiaramente dalle dichiarazioni della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, rilasciate durante una conferenza stampa ad Addis Abeba riportata da ansa.it.

L’importanza dell’intesa per evitare una crisi commerciale
Il nuovo accordo commerciale prevede l’introduzione di un dazio unico al 15 % per diverse categorie di prodotti europei destinati al mercato americano, riducendo il rischio di un’escalation tariffaria. Questo compromesso, sebbene non ancora giuridicamente vincolante, ha l’obiettivo di garantire stabilità e continuità alle relazioni economiche transatlantiche.
Commentando la notizia, Meloni ha dichiarato: “Giudico positivamente il fatto che si sia raggiunto un accordo, ho sempre pensato e continuo a pensare che un’escalation commerciale tra Europa e Stati Uniti avrebbe avuto conseguenze imprevedibili e potenzialmente devastanti“.
Un’affermazione che sottolinea la volontà dell’Italia di preservare il legame economico con Washington, evitando scontri tariffari che potrebbero colpire in particolare i settori dell’agroalimentare, dell’automotive e della meccanica di precisione, dove l’Italia è altamente esposta.
Dettagli ancora da chiarire
Nonostante l’ottimismo, la premier ha tenuto a precisare che l’intesa non può essere giudicata compiutamente in assenza di una piena conoscenza dei contenuti: “Bisognerà studiare i dettagli dell’accordo, bisognerà lavorare ancora sull’accordo perché quello sottoscritto ieri è di massima, giuridicamente non vincolante, quindi nei dettagli bisogna ancora andare, c’è ancora da battersi”.
In particolare, Meloni ha evidenziato alcune aree d’incertezza: “Bisogna verificare quali sono le possibili esenzioni, particolarmente su alcuni prodotti agricoli, ci sono una serie di elementi che mancano così come non so a che cosa ci si riferisca quando si parla di investimenti, acquisto di gas… questo non sono in grado di valutarlo finché non ho i dati chiari”.
Il giudizio della premier riflette una posizione equilibrata: l’intesa è un segnale positivo, ma la mancanza di elementi vincolanti e di chiarezza sui contenuti specifici impone cautela.